Tentativo di esaurimento di un luogo parigino

Ci sono molte cose a Place Saint-Sulpice, ad esempio: il municipio, un ufficio del Ministero delle finanze, un commissariato, tre caffè di cui uno è anche una rivendita di tabacchi, un cinema, una chiesa dove hanno lavorato  Le Vau, Gittard, Oppenord, Servandoni e Chalgrin e che è dedicata a un cappellano di Clotario II che fu vescovo di Bourges dal 624 al 644 e che si festeggia il 17 gennaio, un editore, un’impresa di pompe funebri, un’agenzia di viaggi, una fermata d’autobus, un sarto, un albergo, una fontana decorata con le statue di quattro grandi oratori cristiani (Bosseut, Fénelon, Fléchier e Massillon), un’edicola, un negozio di articoli sacri, un parcheggio, un istituto di bellezza, e ancora molte altre cose.
Molte, se non la maggioranza, di queste cose sono state descritte, fotografate, raccontate o segnalate. Il mio proposito nelle pagine che seguono è stato piuttosto di descrivere il resto: quello che generalmente non si nota, quello che non si osserva, quello che non ha importanza: quello che succede quando non succede nulla, se non lo scorrere del tempo, delle persone, delle auto e delle nuvole.

[Georges Perec, Tentativo di esaurimento di un luogo parigino, Voland, 2011, pag. 7]