La Calandria

[Atto secondo, scena prima]

LIDIO FEMINA Assai è manifesto quanto sia miglior la fortuna degli uomini che quella delle donne. Ed io più che l'altre l'ho per prova cognosciuto: per ciò che, da quel giorno in qua che Modon nostra patria fu arsa da' turchi, avendo sempre io vestito da maschio e Lidio chiamatomi (che cosí  nome avea el mio suavissimo fratello), credendosi sempre ognun che io maschio sia, ho trovato venture tali che ben ne sono stati li fatti nostri; ove che, se io nel vestire e nel nome mi fussi mostro essere donna, come sono in fatto, né il turco di cui eravamo schiavi ce aria venduti, né forse Perillo riscossoci, se saputo avesse che io femina fusse, onde in miserabil servitù sempre ci conveniva stare.

[Bernardo Dovizi da Bibbiena, La Calandria, Torino, Einaudi, 1967, pag. 37]