Alle sette del mattino è ancora tutto in ordine

Novembre, mese dei morti, tutti i santi, tutti i morti; nebbioline vaghe e incerte che si aggirano sui campi come anime inquiete; il fiume che scorre via in piena, macchiettato di foglie gialle, che marciscono nelle pozze di acqua e fanghiglia; i faggi che sono di fiamma un giorno, e quello dopo se ne stanno inzuppati e spenti; il cortile della fattoria pieno di fango e di pozzanghere; i boschetti che lasciano tristemente cadere gocce di acqua e foglie; l'aria soffice, umida e dolce nelle macchie dei pini; il crepuscolo che oscura la collina; e gli stivali di gomma e gli impermeabili di plastica che ingombrano il portico.

[Eric Malpass, Alle sette del mattino è ancora tutto in ordine, Bompiani, 2001, pag. 62]

Nessun commento:

Posta un commento